Un popolo come quello italiano, storicamente avvezzo ad assumere un atteggiamento più da formica che da cicala, il tema del risparmio è particolarmente sentito dalla maggior parte dei cittadini. Una virtù, il risparmio, che si tramanda di generazione in generazione, nonostante, negli ultimi anni, sia diventato sempre più complicato mettere da parte degli spiccioli, complice il peggioramento del quadro economico e la perdita del potere d’acquisto.
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Quando è indispensabile accettare un rischio alto?
Come investire i propri risparmi, poi, è un dilemma che si pone la maggior parte degli abitanti del Belpaese. D’altro canto, le abitudini di un tempo non sono più traslabili nell’attualità: i titoli di stato sono ai “minimi storici”, con rendimenti decisamente poco appetibili, e anche il mercato del mattone, considerato “bene rifugio” un tempo, ha perso appeal, complici l’elevata pressione fiscale e l’aumento considerevole della morosità degli inquilini.
Il mondo finanziario, di conseguenza, resta l’unica valida alternativa per vedere rivalutati i propri risparmi. Ma per decidere come allocare i propri risparmi in ambito finanziario, è opportuno tracciare, innanzitutto, un proprio profilo personale, stabilendo quali siano gli obiettivi di rendimento e un orizzonte temporale entro il quale realizzarli.
È bene ricordare, infatti, che se il risparmiatore punta ad ottenere un rendimento di “spessore”, dovrà accettare, giocoforza, un grado di rischio elevato, che potrebbe implicare, nel breve periodo, un decremento significativo del capitale investito. In tal senso, alcuni asset, più di altri, possono potenzialmente risultare congeniali a chi si attende un significativo ritorno economico dei risparmi allocati in ambito finanziario: il mercato azionario è il più conosciuto, grazie ad una storia secolare, ma negli ultimi periodi, complice l’ascesa di Internet, anche le criptovalute e il Forex potrebbero risultare affini a questa tipologia di investitori.
Il rischio alto, implicando la possibilità di un potenziale deprezzamento del capitale, richiede che l’investitore, già al momento dell’acquisto di un titolo, accetti un orizzonte temporale di lungo periodo, indispensabile, eventualmente, per recuperare potenziali perdite.
Strategia di investimento: quali sono le migliori in un contesto di estrema incertezza come quello attuale?
Tuttavia, Individuare la giusta strategia nell’allocazione finanziaria dei propri risparmi, è tutt’altro che semplice. Per quanto ovvio, una ricetta magica non esiste. Ma su efficacemente.com è possibile leggere molte guide e articoli che parlano di investimento e metodi di guadagno del 2020, che possono contribuire ad aumentare la consapevolezza dell’investitore grazie ad un ampliamento delle proprie conoscenze finanziarie. In una situazione come quella attuale, contraddistinta da un’elevata incertezza e una volatilità significativa dei mercati, irrobustire la propria cultura finanziaria potrebbe risultare prezioso per ogni singolo investitore.
Un altro aspetto, poi, molto importante riguarda il “timing” col quale effettuare un investimento. Capire quale sia il momento migliore, soprattutto nei mercati potenzialmente più profittevoli, non è affatto semplice. Ed il rischio di investire nel momento sbagliato, ovvero quando in un determinato mercato si verifica una correzione significativa, è sempre dietro all’angolo.
Nel mondo finanziario, tuttavia, esistono due metodologie che tendono a carpire quale sarà la direzione dei mercati nel breve, medio o lungo periodo: l’analisi tecnica e quella fondamentale. La prima, con l’ausilio di grafici, cerca di studiare quale sarà l’andamento dei mercati, specie nel breve periodo, basandosi su dati storici e statistici, ed è molto utilizzato, ad esempio, nel mondo del Forex, l’asset che consente di investire nel mondo delle valute abbinate a coppie.
L’analisi fondamentale, invece, si basa su dati “concreti”, come i bilanci delle aziende piuttosto che i dati macroeconomici (PIL, tasso di disoccupazione, etc) di una determinata area geografica. E, spesso, risulta anticipatore di quello che avverrà nell’economia reale. Prediligere una piuttosto che l’altra, non è formalmente corretto: un giusto mix delle due analisi, invece, può risultare un ottimo coadiuvante per aiutare i risparmiatori ad ottenere delle ottime performance.