Debiti Equitalia: come uscirne e ripartire PULITO

Debiti Equitalia: come uscirne pulito grazie alla Legge Antisuicidi

Capita spesso di trovarsi in condizioni di svantaggio economico dopo aver contravvenuto all’Agenzia delle Entrate Riscossioni: si tratta del comune scenario della busta verde, con cui molti italiani scoprono di essere in debito con Equitalia. I motivi per aver riscosso dei debiti con l’Agenzia sono innumerevoli e, se vogliamo, anche abbastanza semplici da ottenere: basta non aver pagato il bollo dell’automobile, le imposte del comune, l’Iva, Inail o la F24. Quello che succede dopo è che, con una serie di eventi, molto spesso si ricade in indebitamenti difficili da estinguere. Di fronte a questa spiacevole situazione moltissimi italiani, purtroppo, hanno tentato anche soluzioni estreme. Per contravvenire a questa spiacevole conclusione, in Italia è stata vagliata una legge, la n. 3/2012, prontamente definita Antisuicidi: in questo articolo vedremo bene in cosa consiste e come puù aiutarvi a contravvenire all’indebitamento con Equitalia.

Legge Antisuicidi: cos’è e come viene incontro ai debitori Equitalia

La legge Antisuicidi viene posta nel 2012, proprio con lo scopo di supportare debitori e creditori contro la lotta per i debiti. In particolare, la legge Monti prevede tre diversi percorsi per ottenere una protezione giuridica nei confronti dell’indebitamento:

  • piano del consumatore: è la soluzione rivolta alle persone debitrici meritevoli; si tratta di debiti che non sono stati imposti per cause di volontà bensì di forza maggiore, e dunque non dipendono dalla colpa del singolo cittadino. Ad esempio, potrebbero essere indebitamenti dovuti al licenziamento, oppure alla morte dell’unico possidente della famiglia. Il debitore, in questo caso, dovrà rivolgere al giudice una proposta di risanamento dei debiti: se la proposta sarà accettata, allora i creditori dovranno estinguerla nella maniera contrattata.
  • piano per i creditori: è una strategia che si rivolge alla controparte dei debitori, con la quale essi dovranno tentare di stipulare un accordo inter partes: se i creditori la giudicheranno condivisibile, allora potranno accettarla e risolvere così il debito.
  • soluzione di liquidazione: la più infelice per il debitore, consiste nella cmpleta liquidazione del proprio patrimonio in cambio dell’estinzione. Ovviamente, questa soluzione provoca una grave conseguenza finanziaria per il debitore, che rimane letteralmente senza nulla. Pertanto, è da considerasi residuale e applicabile solo se i creditori non riescono a giungere a patti.

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Come si richiede la Legge Antisuicidi?

La legge salva suicidi, per quanto possa sembrare una risoluzione immediata, necessita comunque di un ampio ventaglio di avvocati ed esperti per poter essere richiesta al meglio. Ti forniranno tutte le notizie relative alle tempistiche di risoluzione, le carte e il piano economico da avviare, per mettere al sicuro incolumità e finanze.

Legge Antisuicidi: tutti i vantaggi e le strategie

La Legge Antisuicidi è un provvedimento provvidenziale, che può veramente risollevare la situazione economico-finanziaria, ma soprattutto psicologia, dei debitori. La legge è applicabile ai soggetti non fallibili, dunque può comprendere anche privati ed aziende agricole. La procedura di cui abbiamo parlato nel precedente capitolo si chiama procedura di esdebitazione. Per citare un caso reale di salvezza dal debito italiano, possiamo fare riferimento al Tribunale di Varese, primo in Italia ad applicare qualche anno fa il provvedimento salva suicidi: il giudice emise una sentenza di sovraindebitamento a favore dei cittadini debitori, che avevano una cartella di debito pari a niente di meno che 86 mila euro.

Con queste carte, come ci si può aspettare, il cittadino non sarebbe stato in grado di estinguere il suo debito nemmeno con una vita di lavoro, e allo stesso tempo non avrebbe potuto mantenere il suo tenore di vita familiare. Il giudice, tendendo conto della cartella ben al di sopra della disponibilità del debitore, ha disposto una sentenza a favore del cittadino riducendo l’imposta ad un valore inferiore, il giusto per mantenere uno stile di vita dignitoso al cittadino. La riduzione avvenuta ha tolto ben l’87% dell’iniziale debito.

Quali sono i requisiti per poter richiedere una procedura di esdebitazione a seguito di un debito Equitalia?

Innanzitutto, l’esdebitazione è plausibile nella condizione in cui il creditore stia imponendo una tassa decisamente spropositata alle possibilità del debitore: è evidente che questa situazione non gioverebbe nemmeno al creditore, perché il debito non potrà essere mai estinto. La procedura di esdebitazione, come vista sopra, può essere applicata sia a imprenditori agricoli che a privati liberi professionisti e consumatori. L’atto deve essere ben disposto e pertanto è consigliabile affidarsi ad esperti del campo giuridico.
Il consumatore viene definito una persona fisica, che abbia contratto un debito o un’obbligazione ad esclusiva motivazione esterna rispetto alla sua attività imprenditoriale o lavorativa. Questo requisito viene detto ‘soggettivo’ perché riguarda il soggetto debitore in primis. Il secondo presupposto è detto invece oggettivo, perché riguarda più nello specifico la condizione economica verificantesi: il creditore deve richiedere come debito un’imposta al di sopra delle evidenti possibilità del debitore. In questo caso, come è chiaro, può parlarsi a ragione di sovraindebitamento. Le difficoltà del pagamento possono compromettere gravemente la salute fisica e mentale del debitore, richiedendo pertanto l’aiuto di un team di esperti e l’intervento plausibile del giudice.

Detto questo, per citare correttamente il corpus giuridico, vi riportiamo qui il testo esatto della Legge n.3/2012, che riguarda il paragrafo dell’indebitamento: ‘Situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà ad adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente.’